Come funziona la Parete Verde

L’intervento e i suoi obiettivi
Il progetto ha il principale obiettivo di ridurre i consumi d’acqua, in previsione di una minor disponibilità di risorse idriche anche a causa del cambiamento climatico.
Gli impianti idraulici degli edifici sono oggi concepiti per utilizzare acqua potabile per tutti gli usi, anche quelli per cui potrebbe essere usata acqua non potabile, come il risciacquo dei WC. La scuola di Ferla non faceva eccezione: sia i lavabi che i WC erano alimentati da acqua potabile. Il consumo idrico medio dovuto alla presenza di 190 alunni ammontava a circa 8.600 litri al giorno.
Il progetto pilota realizzato nell’ambito di NAWAMED è intervenuto sui bagni esistenti, separando le acque provenienti dai lavabi (acque grigie) da quelle provenienti dai WC (acque nere). Le acque grigie – molto meno inquinate rispetto a quelle nere – vengono trattate con tecniche naturali e utilizzate per lo scarico dei WC, sostituendo quindi acque potabili.
L’intervento prevede un risparmio di quasi 3000 litri di acqua al giorno, pari a oltre il 30% dei consumi giornalieri.

 

Come funziona
L’acqua dei lavabi viene inviata in un piccolo serbatoio situato all’esterno dell’edificio, alla base del muro che ospita il sistema di trattamento naturale: in pratica un “muro verde” costituito da una serie di piccoli vasi riempiti di materiale filtrante su cui vengono messe a dimora piante appropriate. 

Possono essere usate moltissimi tipi di piante purché siano “idrofile”, quindi con apparati radicali adatti a vivere in suoli umidi o addirittura sommersi. A Ferla sono state usate – tra le altre – la menta acquatica e cervina, i carici,  il calamo, il nasturzio, l’Anemopsis californica, ma anche piante più comuni come l’edera e il Potus.

Dal serbatoio l’acqua viene pompata in cima al sistema filtrante e da qui l’acqua percola per gravità da un vaso a quello sottostante fino a che – una volta depurata – viene raccolta in un serbatoio da cui viene pompata nei bagni per alimentare le cassette di scarico dei WC. In estate una piccola parte delle acque depurate è utilizzata per irrigare i rampicanti che completano la parete verde della scuola.

Gli inquinanti contenuti nelle acque grigie – prevalentemente la sostanza organica che compone saponi e detergenti – vengono depurati attraverso una combinazione di processi fisico-chimici e biologici che decompongono le molecole organiche trasformandole in acqua, anidride carbonica e piccole quantità di minerali (come azoto, fosforo e potassio) che vengono utilizzati dalle piante come nutrienti.

Le acque grigie possono essere trattate anche con sistemi tecnologici – che ricorrono agli stessi meccanismi di decomposizione –, ma il trattamento con sistemi naturali, oltre a ridurre i costi di gestione (incluso il consumo di energia), offre altri vantaggi. Il muro verde infatti migliora l’estetica nell’edificio e contribuisce al rinfrescamento estivo. Inoltre il muro verde costituisce un piccolo ecosistema che ospita una vera e propria comunità ecologica, contribuendo nel suo piccolo a supportare la biodiversità. 

I consumi energetici di un muro verde sono stimabili in circa 900 kWh/anno, pari circa al consumo annuo di due grossi frigoriferi.