NAWAMED&MEDWAYCAP: in Tunisia an international event on Non-Conventional Water

The Center for Water Research and Technologies (CERTE, Tunisia) in synergy with the International Center for Advanced Mediterranean Agronomic Studies – Mediterranean Agronomic Institute of Bari – CIHEAM Bari (Italy) and the Energy Water Agency (EWA, Malta) are organising in Tunisia an international event from the 6th to the 9th of February. A very full programme that merges the objectives of NAWAMED and MEDWAYCAP projects with the aim to enhance the impact of the ENI CBC MED projects’ results reached by the “water efficiency” cluster at Mediterranean level.  

The event will start the 6th of February with a national conference developed in the context of NAWAMED project, sharing and debating the outcomes reached during the project with the aim to continue the debate started during the international event developed the last October, 2022, in Sicily by focusing on the following themes related to the Nature-Based Solution (NBS) application for the use of NCW:

The same day it will be the occasion for the vernissage of the MEDWAYCAP Exhibition for reaching experts and students in a friendly and appealing way, talking about water reuse at Mediterranean level.

The 7th and 8th of February will be dedicated to the first Innovation Camp developed by CERTE and CIHEAM Bari in the context of MEDWAYCAP project and involving high level experts coming from several countries at Mediterranean level for jointly facing the challenge to embrace the non-conventional water reuse and management in the Mediterranean region through the promotion of sustainable strategies and technological innovations. Further information will be available visiting the MEDWAYCAP webpage

Finally, the last day, the 9th of February, thanks to the collaboration with EWA, CERTE will host the third Mediterranean Water Table for sharing the outcomes reached during the national stakeholders meetings developed around the NAWAMED countries’ partners (Italy, Malta, Tunisia, Jordan and Lebanon) in order to reach a common vision  toward a Mediterranean Policy Document to foster the inclusion of water demand management and non-conventional water resources measures in national policy frameworks. 

The joint organisation of this event allows the valorisation of the “water efficiency” cluster and related ENI CBC MED projects capitalised by MEDWAYCAP, further than NAWAMED, such as AQUACYCLEMEDISSMENAWARA and PROSIM, sharing and debating the expertise developed in order to fertilize each other with different contributions and points of view and co-developing a common Med strategy for the valorisation of non-conventional waters at Mediterranean Level. 

Discover the full program here 

Transizione, adattamento e gestione circolare delle acque: Siracusa, 3-5 ottobre 2022

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Crisi climatica, scarsità d’acqua, siccità, costi energetici alle stelle: per scongiurare crisi idriche rese sempre più incombenti, sono urgenti interventi di riutilizzo ed efficientamento delle risorse idriche.
Esistono soluzioni e casi esemplari, capaci di rispondere alle necessità di adattamento che il prossimo futuro ci imporrà.

Siracusa si candida a essere la capitale internazionale dove queste pratiche e queste politiche verranno raccontate, discusse e proposte: tra il 3 e il 5 ottobre 2022 si terrà infatti nella città siciliana l’evento “Mediterranean green transition towards climate change adaptation and circular water management”, occasione unica per un confronto costruttivo a livello mediterraneo tra le buone pratiche esistenti sul tema della gestione idrica e riuso, sia a livello urbano sia rurale, presentate da numerosi enti istituzionali e di ricerca provenienti da tutti i Paesi del Mediterraneo, coinvolgendo decine di progetti europei, al fine di accompagnare il passaggio verso l’applicazione e la scalabilità delle soluzioni proposte.

Ricchissimo il parterre dei partecipanti in rappresentanza delle proprie istituzioni.
Tra queste: la Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano, l’European Institute of Innovation & Technology (EIT), la FAO, l’Union for the Mediterranean (UfM), il Mediterranean Water Institute (IME), Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle Irrigazioni e dei miglioramenti fondiari (ANBI), MedCities, il Mediterranean Youth for Water (MedYWat), il Climate Change Mediterranean Center (CCMC), l’European Federation of National Associations of Water Services, International Center for Advanced Mediterranean Agronomic Studies – Mediterranean Agronomic Institute of Bari (CIHEAM – BARI), Mediterranean Network of Basin Organisations, oltre all’Università di Catania, l’Università di Bologna, ARCA Consorzio Universitario di Palermo, l’Università di Sassari, il Politecnico di Torino, il Centre for Water Research and Technologies di Tunisi, l’American University di Beirut, l’University of Jordan, il Centre for Research and Technology greco, la National Technical University di Atene, il Palestinian Wastewater Engineers Group, la Confederation of Egyptian European Business Associations.

L’evento aperto al pubblico previa registrazione obbligatoria, e sarà strutturato in modo da integrare sessioni formative, momenti di confronto dinamico e discussioni strategiche con momenti di networking e intrattenimento informali.

In merito al programma:
– Il primo giorno, 3 ottobre 2022, due workshop in parallelo presenteranno misure innovative a livello urbano e rurale per fronteggiare le questioni inerenti la gestione delle risorse idriche e l’adattamento climatico.
– Due saranno invece, il secondo giorno di lavori, i laboratori “Living Lab”, che affronteranno con i partecipanti e i rappresentanti dei “casi studio” invitati le soluzioni esistenti, presentate il giorno precedente, al fine di definire le sfide da affrontare a livello sociale, economico, tecnico e politico, per promuovere l’uso dell’acqua non convenzionale dal livello locale a quello mediterraneo.
I due laboratori nello specifico si occuperanno di “Gestione sostenibile integrata dell’acqua a livello urbano”, “Carenza idrica e agricoltura”, valutando inoltre le opportunità economiche nell’applicazione della circolarità alla gestione dell’acqua e delle acque reflue, verso un approccio multidisciplinare.
– Sempre il 4 ottobre sarà l’occasione per visitare “sul campo” due progetti esemplari: il “Wall2Water” (una “parete verde” che permette di trattare le cosiddette “acque grigie” e recuperarle per il loro riutilizzo) installato sulla parete di una scuola di Ferla (www.pareteverdeferla.it) e INTESA, l’innovativo sistema di risparmio idrico nella produzione fuori suolo “senza suolo” a Ispica (Ragusa).
– Chiuderanno i lavori, il 5 ottobre, due panel internazionali moderati dal giornalista Pietro Raitano. Il primo affronterà le soluzioni per ottimizzare la gestione dell’acqua e la fornitura di servizi idrici nella regione mediterranea; il secondo si concentrerà sul finanziamento della transizione del settore idrico nel Mediterraneo.

Organizza il Centro Euromediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile – Svi.med di Ragusa, in collaborazione con EWA – Energy Water Agency di Malta, con il sostegno della Provincia di Latina e il coordinamento tecnico scientifico di Iridra, e patrocinato dalla Regione Sicilia, dal Comune di Siracusa, la rete delle professioni tecniche di Siracusa e dal Comune di Ferla.

Barbara Sarnari, vice presidente di Svi.med, spiega:

“L’esigenza di rompere gli schemi rispetto al quotidiano racconto sull’emergenza idrica e le relative semplicistiche soluzioni centralizzate e lineari, ci ha spinto a proporre questo evento in Sicilia, nel cuore del Mediterraneo. I partner dei progetti NAWAMED e MEDWAYCAP ci hanno supportata in questa sfida (nella sfida) e il risultato è già evidente. Prestigiosi relatori internazionali hanno risposto positivamente al nostro invito condividendo la necessita di momenti come questi per sistematizzare la conoscenza e tracciare un percorso, forse non-convenzionale”

L’evento viene realizzato nell’ambito di NAWAMED, progetto europeo che, con un budget di oltre 3 milioni di euro, è volto a promuovere l’applicazione di tecnologie e misure innovative, sostenibili, a basso costo per l’utilizzo di risorse idriche non convenzionali a fini domestici, attraverso gli interventi dei 7 partner operanti in 5 diversi Paesi dell’area mediterranea.

La tre giorni di Siracusa coinvolgerà inoltre tutti i progetti del cluster ENI CBC MED “Water Efficiency”. ENI CBC MED è la più grande iniziativa di cooperazione multilaterale e transfrontaliera in termini finanziari (209 milioni di euro) e di numero di Paesi coinvolti (14 di cui 7 della sponda sud: Algeria, Cipro, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna e Tunisia) promossa dall’Unione europea all’interno della Politica di Vicinato.

Scarica qui il programma dell’evento (in inglese)

Le location dell’evento: 

Showcase to professionals for the greywater treatment system installed in Ferla

More than a dozen professionals among architects, engineers, agronomists and policymakers from the entire Sicily Island gathered in Ferla (Syracuse) on May 10th to participate in the first of many NAWAMED “school camps” to showcase how greywater can be collected, treated and reused. 

The construction of the pilot plant at the Istituto Comprensivo Statale Valle dell’Anapo, middle school in the municipality of Ferla is nearly finalised; it represents a great opportunity to learn how nature-based solutions to treat and reuse water work and can be replicated

The event’s organisation also involved the experts from IRIDRA who designed the plant, the construction site manager, the representatives of the company in charge of the construction and had the support of the Ferla Municipality and the network of technical professionals of Syracuse.

During the day, the NAWAMED experts explained the operating parameters and the construction phases of green walls in a theoretical session, followed by direct explanations and descriptions of the construction site. The participants discovered how much different expertise is needed to successfully integrate nature-based solutions in urban contexts, merging functional, technical and aesthetic parameters. 

 

The school camp showed the phases of a design process that brings together different skills, experiences, and professionalism, rolling out the problems and the solutions and asking for new ideas and visions of spaces able to merge aesthetic and functional values

Giuseppe Vinci, an agronomist and municipal councillor in Ferla, points out how interesting it is for municipalities to grasp the potential for money savings of sustainable solutions like this for the future.

 

Others participants underlined the possible barriers at the administrative level, especially in small municipalities, and cultural barriers for greywater reuse that need to be addressed. The NAWAMED team is proud to address these barriers with its activities, as for example during the “water tables” developed in the previous months.

These events are pivotal to communicating these solutions and making them technically and culturally more accessible.

Worth mentioning are the words of Francesco Giunta, the construction site manager, who experienced difficulties due to the lack of a local supply chain able to support the construction of the pilot fully, as a large part of the components and the plants themselves had to be ordered from outside Sicily or Italy.

This first pilot installation was necessary to grow professionally and foster replication.

 

The green wall also attracted many of the students at the school, who approached our experts with curiosity, clever questions, and enthusiasm. They also helped position the stickers to clarify the various water flows in the pilot pipes, learning how the greywater percolates through the pots and the plants, is treated and then collected in a tank to flush the school toilets. 

Many participants highlighted the strong educational role of having such a pilot plant in a school building, applauding the Municipality of Ferla and SVI.MED for selecting the site. 

The creation of the green wall that reuses greywater in a school building makes the children protagonists of the process for the sustainable development of our communities.

The event ended with SVI.MED rolling out the following activities in Sicily, i.e., second and third water tables, technical and political workshops, technical visits, where the NAWAMED partners will share data on the monitoring of the pilot and continue discussing how to transfer this good practice to other areas. 

The NAWAMED project sowed a seed; let’s see how it will grow and foster water reuse. 
 

WWD 2022: Le acque sotterranee sono invisibili, ma il loro impatto è visibile ovunque!

Le acque sotterranee sono invisibili, ma il loro impatto è visibile ovunque! Questo è uno dei messaggi chiave della Giornata Mondiale dell’Acqua 2022, che sottolinea l’importanza di lavorare insieme per gestire in modo sostenibile questa preziosa risorsa.

Anche quest’anno SVI.MED., responsabile della comunicazione del progetto NAWAMED, celebra la Giornata Internazionale promuovendo soluzioni concrete per preservare e riutilizzare l’acqua sostituendo l’uso di acqua potabile con l’utilizzo di risorse idriche non convenzionali (NCW) : le acque grigie possono essere infatti riutilizzate per il lavaggio dei WC e per l’irrigazione grazie all’implementazione di sistemi di trattamento decentrati, che servono uno o più edifici.

Questa tecnologia di trattamento innovativa, sostenibile e a basso costo sarà realizzata nel Comune di Ferla in Sicilia, una delle aree pilota mediterranee coinvolte nel progetto. In particolare, sarà l’Istituto Comprensivo “Valle dell’Anapo” ad ospitare la parete verde per il trattamento delle acque grigie da riutilizzare per WC e irrigazione.

Il coinvolgimento diretto degli studenti nelle attività del progetto consentirà di aumentare le prestazioni ambientali dell’edificio scolastico e di migliorare i consumi in termini di efficienza energetica, gestione dei rifiuti e risorse idriche, ma anche per formare i futuri cittadini ad essere più sensibili e attenti alle questioni ambientali.

SVI.MED. ha deciso di lanciare un messaggio di sostenibilità e innovazione alle nuove generazioni invitando direttamente gli studenti a condividere le loro aspettative e i loro pensieri sul valore del loro innovativo impianto di depurazione verticale attraverso un breve video.

“Il muro verde che verrà sviluppato nella nostra scuola ci permette di risparmiare la quantità di acqua attualmente utilizzata per lo scarico dei servizi igienici riutilizzando l’acqua proveniente dallo scarico del lavandino. Siamo così orgogliosi che la nostra scuola è la prima ad avere un sistema per produrre acqua!” – Paolo

“Parliamo di problemi tutto il tempo, ma penso che sia meglio essere parte della soluzione! Presto prenderemo molta meno acqua dalla terra e la inquineremo di meno! E voi, cosa state aspettando?” – Sofia

Il freddo imprevisto di questo marzo, ha rallentato i lavori della nostra parete verde che sarà pronta ad aprile… quindi.. vi aspettiamo tutti a visitarla! Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Valle Dell’Anapo saranno le vostre guide!

Per scoprire come le Nature Based Solutions possono incrementare l’uso di risorse idriche non convenzionali nelle famiglie, e come i partner del progetto Nawamed trasformano un edificio da consumatore d’acqua a produttore d’acqua, guarda la video animazione sul canale youtube del progetto.

2° Water Table: “Complesso non significa necessariamente complicato”

“Tecnologie esistenti e innovative per l’utilizzo di acque non convenzionali”, questo il tema trattato durante il secondo dei quattro incontri tecnici del progetto NAWAMED denominati Water Table, organizzato da SVI.MED. – Centro Euromediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, in sinergia con il Comune di Ferla, partner associato, e la Rete delle Professioni Tecniche di Siracusa lo scorso 21 Ottobre.

“I water table sono importantissimi strumenti di consultazione il cui scopo è quello di elaborare documenti strategici dove siano indicate possibili linee integrative alle normative e agli standard locali, al fine di favorire l’utilizzo di risorse idriche non convenzionali in un contesto urbano”

ha spiegato Barbara Sarnari, vice-presidente della SVI.MED., partner del progetto NAWAMED.

Francesco Giunta – Rete delle Professioni Tecniche di Siracusa, ha presentato le conclusione del dibattito sulle potenziali barriere per l’utilizzo delle risorse idriche non convenzionali (NCWR) emerse durante il primo Water Table, invitando i partecipanti a concentrarsi sulle soluzioni e tecnologie esistenti ed innovative per favorire l’utilizzo di NCWR per includere nella pianificazione urbana l’adattamento ai cambiamenti climatici e in particolare l’utilizzo di acque non convenzionali, a partire dalle acque piovane e acque grigie.

Il tavolo di lavoro è iniziato con l’intervento di Paola Mercogliano, ricercatrice senior con oltre 16 anni di esperienza di ricerca presso il Centro Euro-Mediterraneo per il Cambiamento Climatico CMCC, dove lavora come responsabile della divisione REMHI (Modello Regionale e Impatti Geo-Idrologici). La presentazione di P. Mercogliano, dedicata al cambiamento climatico e all’acqua nel contesto delle città italiane, ha ricordato che la questione è molto complessa e che la mitigazione della crisi climatica deve necessariamente essere accompagnata dall’adattamento e riduzione dei suoi effetti.

Ciò che è importante dire è che non ci sono soluzioni standard: ogni contesto richiede interventi diversi. L’adattamento deve essere pianificato con gli attori locali, non solo con la comunità scientifica

ha spiegato P. Mercogliano.

Per quanto riguarda il ciclo dell’acqua, ha sottolineato che oggi stiamo assistendo a importanti cambiamenti nel ciclo idrologico, che si traducono in impatti significativi in termini di rese agricole, conflitti sociali, domanda di energia e qualità delle risorse.

Successivamente, Mark Cannata, co-fondatore e CEO di Kassandra srl, ha presentato questo innovativo sistema di supporto decisionale integrato basato su parametri fondamentali riuniti sotto un unico strumento di misura. Kassandra fornisce una valutazione iniziale dell’area di studio, determina un indice di resilienza e attraverso la creazione di scenari predice quali potrebbero essere i possibili risultati futuri a seconda delle misure adottate. In breve, un sistema di gestione per le pubbliche amministrazioni.

Fondamentalmente, creiamo un gemello virtuale dell’ambiente urbano e diamo valori di resilienza per ogni possibile iniziativa, come piantare un albero: il risparmio idrico, l’effetto sulle temperature….

ha sottolineato M. Cannata.

Ogni italiano produce in media 150/200 litri di acqua grigia al giorno, di cui circa 100/140 potenzialmente recuperabili; l’acqua grigia, a differenza dell’acqua piovana, è presente e quindi recuperabile ogni giorno, facilmente deperibile e immediatamente disponibile. Con queste premesse, Riccardo Bresciani di IRIDRA srl (partner tecnico di NAWAMED) ha illustrato una serie di soluzioni per il trattamento e il riutilizzo delle acque grigie a livello domestico.

Tra le soluzioni presentate alcune tecnologiche compatte e sistemi naturali, quindi le pareti verdi per il trattamento e riuso delle acque grigie previste nel progetto NAWAMED.

Vi sono ancora costi significativi per gli impianti iniziali, oltre all’elevato consumo energetico e alla necessità di assistenza tecnica specializzata per i sistemi compatti, e un certo ritardo normativo e ancora poche installazioni di pareti verdi per il trattamento e il riutilizzo delle acque grigie

afferma Bresciani.

Dopo le interessanti presentazioni, Barbara Sarnari ha moderato l’incontro stimolando il dibattito e spunti di riflessione ai partecipanti in relazione al loro ruolo o alla loro professione.

I partecipanti hanno quindi espresso le diverse opinioni sulle tecnologie esistenti e innovative per l’uso di NCWR – acque grigie e acque piovane – a livello domestico, concentrandosi sulle generazioni future e sulla pianificazione nel senso più ampio del termine.

Secondo Giorgio Azzarello della Regione Siciliana, le soluzioni presentate come azioni pilota possono dimostrare l’impatto di queste misure innovative per il riutilizzo delle risorse idriche, e saranno utili quando l’organo legislativo dovrà avanzare e legiferare anche su questi temi.

L’idea di educazione evoca ovviamente anche la proiezione verso le nuove generazioni, come hanno ricordato Francesco D’Alessandro e Federica Schembri, riflettendo sul progetto pilota previsto nella scuola Ferla (un muro verde per trattare e riutilizzare l’acqua grigia) considerando come dovrebbe essere estesa a molte altre istituzioni.

L’architetto Anna Aglaia Fortunata ha suggerito il recupero di antiche pratiche di raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana, anche se R. Bresciani ha sottolineato che queste non sono sempre “sufficienti” soprattutto in estate e anche questo tipo di misure dovrebbero quindi essere pianificate sulla base di una stima dettagliata degli scenari passati, presenti e futuri (come presentato da P. Mercogliano).

Al termine del dibattito, una visione aleggiava tra i presenti al tavolo di lavoro suggerito da M. Cannata:

“Le città sono sistemi complessi da gestire, ma complesso non significa necessariamente complicato”

Con questo spirito dovremmo evitare di pensare che bisogna attendere pianificazioni dall’alto per un problema sovra-territoriale e dovremmo invece stimolare i territori, i comuni e i tecnici ad attivarsi per supportare una pianificazione e l’adozione di soluzioni innovative, mentre si esorta il governo centrale all’adozione di misure più lungimiranti sul tema.

I prossimi Water Tables si concentreranno sulla “Valutazione della fattibilità ambientale e socioeconomica”, pertanto il ciclo dei Water Table si concluderà con il coinvolgendo delle parti interessate al fine di individuare strumenti e strategie per promuovere il NCWR a livello regionale.

NAWAMED presentato ad una delegazione dell’America Latina

Si è tenuto lo scorso 12 luglio un incontro con la prestigiosa delegazione di ambasciatori italiani in America Latina presso il Comune di Ferla (SR), partner associato di NAWAMED, per la presentazione delle numerose buone pratiche sviluppate a Ferla, tra cui il progetto NAWAMED.

L’Ambasciatore di Cuba, l’Ambasciatore dell’Uruguay, il Console di Costa Rica, i rappresentanti delle Ambasciate di Colombia e Messico sono stati ospitati dal Sindaco di Ferla, grazie ad un’iniziativa promossa dall’ente intergovernativo IILA – Organizzazione Internazionale Italo-Latinoamericana in sinergia con GLOBE – Global Learning and Observation to Benefit the Environment.

Il progetto IILA “Circular economy and green cities” si propone di promuovere lo scambio di know-how focalizzando e approfondendo le buone pratiche legate alla gestione delle risorse. Ferla è un ottimo esempio di pubblica amministrazione che ha raggiunto importanti risultati nella gestione dei rifiuti, è oggi una delle prime Comunità Energetiche in Italia, grazie alla collaborazione con l’Università di Catania, e grazie al progetto NAWAMED, nell’ambito del quale verrà installata una parete verde in una delle scuole del comune, sarà il primo comune ad adottare questa innovativa soluzione naturalistica per il riutilizzo delle acque grigie in Italia.

Barbara Sarnari, di SVI.MED – Centro Euromediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, partner del progetto, ha inizialmente descritto l’obiettivo principale di NAWAMED e il concetto alla base delle soluzioni proposte. Il messaggio principale trasmesso è stato la volontà di passare da un approccio “lineare” a un approccio “circolare”, da una gestione centralizzata a una gestione decentralizzata dell’acqua a livello urbano. Inoltre, è stato sottolineato come, dall’osservazione della natura, siamo in grado di imparare e adottare soluzioni su misura (Nature-Based Solutions, come sistemi di fitodepurazione) per essere integrate nel complesso sistema di gestione delle acque al fine di riutilizzare l’acqua, fornire servizi ecosistemici e promuovere una più ampia rigenerazione urbana.

I partecipanti hanno particolarmente apprezzato il progetto, quindi sono state fornite ulteriori informazioni sul funzionamento della parete verde di Ferla, sulla quantità di metri cubi di acqua grigia che sarà trattata e riutilizzata per il lavaggio dei servizi igienici, sulla tipologia di piante che verranno utilizzate e sugli ulteriori benefici prodotti, oltre naturalmente al trattamento delle acque grigie.

Alla fine della mattinata è stato chiaro a tutti che l’incontro rapido ma intenso sarà certamente l’inizio di numerose possibili collaborazioni: la sfida affrontata da Ferla, che ha dimostrato una visione coerente e chiara su come rendere una comunità più resiliente e migliorare la qualità della vita, è la sfida di molte altre comunità in tutto il mondo!

L’Ambasciatore di Cuba ha sottolineato come le somiglianze tra i territori, per clima e stile di vita, facilitino il dialogo e il trasferimento di buone pratiche intorno ai Paesi dell’America Latina.

NAWAMED, discusse in Sicilia le possibili barriere per l’uso di acque non convenzionali

L’incontro si è sviluppato in una fase plenaria per introdurre il progetto e alcuni temi da discutere, quindi delle sessioni parallele di confronto e infine un dibattito congiunto sui risultati del confronto.

Dopo l’introduzione di Barbara Sarnari – Centro EuroMediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile (SVI.MED), che ha descritto il progetto NAWAMED, dunque le finalità dell’incontro e la mancata applicazione dei principi dell’economia circolare in riferimento alla gestione idrica in contesto urbano, sono intervenuti i due speaker invitati ad approfondire alcune criticità del sistema, insieme agli stakeholders.

In particolare Giorgio Azzarello – Commissario Regionale dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) Siracusa e direttore per la produzione di acqua dissalata dell’isola di Ustica (Palermo, Sicilia) – ha relazionato sugli aspetti normativi relativi al riuso a livello urbano con un focus sul servizio idrico integrato della provincia di Siracusa; Francesco Giunta – presidente dell’ordine degli architetti di Siracusa e in rappresentanza della rete professioni tecniche Siracusa – ha invece presentato gli strumenti, le tecnologie e le norme esistenti che possono risultare dei limiti nella conversione degli edifici, per la rigenerazione urbana, nonché il riuso delle acque domestiche.

I partecipanti, suddivisi in tavoli di confronto separati, hanno quindi discusso e fornito il loro punto di vista sia sugli aspetti normativi, che tecnici, in relazione alle barriere principali per l’uso di acque non convenzionali in contesto urbano.

Le principali barriere emerse, in alcuni casi simili sui due tavoli, possono essere sintetizzate di seguito nei seguenti macro temi:
● Scarsa percezione e considerazione degli annessi costi ambientali, in riferimento ad una cattiva gestione delle risorse idriche (pubblica e privata);
● Elevati consumi elevati di acqua, mancata contabilizzazione e digitalizzazione delle reti
● Sottovalutazione degli effetti dei “cambiamenti climatici”
● Scarsa conoscenza del “riuso idrico” soprattutto a livello urbano/domestico
● Reticenza nel riuso delle acque “reflue” a causa della scarsa conoscenza sul tema
● Timori sulla fattibilità economica da parte dei gestori
● Mancanza di un’imprenditoria dedicata
● Scarsi finanziamenti e sistemi premianti (non solo economici)
● Mancanza di visione e pianificazione a lungo termine
● Poca collaborazione pubblico/privato

Da una parte le grandi difficoltà degli organi competenti a dare il giusto valore all’acqua, declinandolo di conseguenza all’interno degli strumenti di pianificazione, dall’altra la scarsa cultura e comprensione del reale valore di questa risorsa, con il conseguente effetto di non essere rispettata.

“Il fabbisogno minimo stabilito dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti della Regione Siciliana (P.R.G.A.) è pari a 200 l/ab/giorno (litri/abitante/giorno). Un valore molto elevato rispetto ai consumi reali che è mediamente intorno ai 150 e nei centri urbani più avanzati e innovativi d’Europa al di sotto dei 100 l/ab/giorno. Questo alimenta la percezione che vi sia il diritto ad un determinato quantitativo di acqua che va oltre quanto è necessario e soprattutto possiamo permetterci nella realtà” ha dichiarato Giulio Conte, Iridra Srl, partner di NAWAMED – avviando il dibattito.

La mancata contabilizzazione dei consumi e gli standard insostenibili rispetto alla scarsità idrica, frutto di una insufficiente consapevolezza sugli effetti dei cambiamenti climatici, sono causa e contemporaneamente conseguenza della poca attenzione dedicata alle misure esistenti per il riuso delle acque, oltre che alla mancanza di una pianificazione a lungo termine, rispetto alle infrastrutture:

“É fondamentale incidere sul piano normativo e lavorare sul piano regolatore per adeguare la rete idrica e incentivare la separazione delle acque nere dalle acque bianche, sistema ancora non diffuso nella maggior parte dei comuni siciliani” segnala Fabrizio Pistolesi – Segretario del Consiglio Nazionale degli Architetti- Commissione per il monitoraggio delle normative edilizie regionali-nazionali

Gli aspetti economici rappresentano sicuramente un’altra grande barriera all’adeguamento della rete idrica quindi occorrerebbe incoraggiare lo sviluppo di un sistema di primalità diffusa ed incentivante già prevista all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), documento con cui l’Italia ha delineato la strategia di spesa dei finanziamenti europei “Recovery Fund”.

“Nessuno ricicla, tutti buttano!” – denuncia Sebastiano Floridia – Presidente dell’ordine degli Ingegneri di Siracusa, a sottolineare l’approccio ancora lineare nella gestione delle risorse idriche, che non tiene in conto delle potenzialità di un’economia circolare connessa al tema.

Molteplici gli interventi degli stakeholders intervenuti che hanno evidenziato per esempio le pratiche in atto nel contesto agricolo, come le esperienze dell’Università di Catania, con la testimonianza di Feliciana Licciardello, ricercatore di idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali, così come per la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Roberta Padulano che ha evidenziato l’emergenza nell’affrontare tali tematiche in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici soprattutto nelle regioni del SUD Italia. Importante anche la testimonianza di Anna Aglaia Fortunata Valenza, Centro Studi e Documentazione dell’Isola di Ustica, che ha mostrato come nei contesti piccoli, come le isole, ove l’emergenza è da tempo affrontata, vi sono molteplici esperienze che potrebbero essere da esempio e il contributo di Marzio Melis per l’Agenzia nazionale Maltese per l’acqua e l’energia (EWA), che ha evidenziato le differenze anche a livello di consumi rispetto a Malta e le relative misure di risparmio idrico. Infine il confronto ha beneficiato del contributo di amministratori pubblici, come l’assessore all’Ambiente di Siracusa, Carlo Gradenigo, e di professionisti attivamente coinvolti nel territorio regionale e nazionale al fine di sostenere l’adozione di strumenti e pratiche virtuose sia in fase di pianificazione che di rigenerazione urbana, come Antonio Stornello – Co-Founder Kassandra project, Federica Schembri e Paola Bastante.

La multidisciplinarietà dei partecipanti è stato un importante valore aggiunto nel tentativo di fotografare la situazione attuale rispetto al riuso delle acque in contesto urbano. Una delle direzioni condivisa trasversalmente è la necessità di far emergere i benefici economici, ambientali e sociali, derivanti dal riuso di acqua in contesto urbano, nel breve, medio e lungo termine sul sistema idrico nel suo complesso, incluso il trattamento finale.

“Bisogna partire dal basso, proporre più azioni dimostrative a forte impatto comunicativo/educativo che possano incoraggiare l’accettazione e la partecipazione dei cittadini, convalidarne la fattibilità tecnica/economica per supportare i tecnici del settore al fine di agire sui regolamenti edilizi come mezzo per stimolare la domanda e quindi accrescere le potenzialità dell’offerta” sottolinea Giorgio Azzarello, Commissario Regionale dell’ATI Siracusa, che aggiunge “Bisogna comunque prendere consapevolezza che la priorità per gli organi gestori e competenti è a livello urbano la gestione delle perdite idriche della rete”.

La SVI.MED. onlus, Centro EuroMediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, in qualità di partner del progetto NAWAMED, che ha organizzato l’evento in sinergia con il Comune di Ferla (SR) e con il supporto della Rete delle Professioni Tecniche Siracusa ha quindi ricordato i prossimi tre incontri che andranno a chiudere questo ciclo di “Water Table” in autunno, al fine di immaginare sulla base di queste barriere, delle possibili misure e soluzioni per il riuso delle acque e quindi delineare una strategia per incentivarne l’uso, così come prospettato dal Commissario Regionale dell’ATI Siracusa nel suo ultimo intervento insieme alle conclusioni del Sindaco di Ferla.

“Noi decisori politici, associazioni di categoria, tecnici, abbiamo l’obbligo di accrescere la consapevolezza dei cittadini sul grande valore dell’acqua. La parete verde di Ferla sarà un fatto concreto che darà la dimensione di come una piccola azione determinerà un grande cambiamento” conclude Michelangelo Giansiracusa, Sindaco di Ferla (SR) – partner associato progetto NAWAMED.